Disturbo Ossessivo Compulsivo Postpartum

Disturbo ossessivo compulsivo postpartum - Erica Melandri psicologa e psicoterapeuta Roma

Preoccupazione materna primaria

Nel periodo intorno alla nascita di un bambino è molto comune che le madri sviluppino dei pensieri sulle proprie capacità di accudimento e sulla salute, prima del nascituro e poi del neonato. Tali preoccupazioni possono attivare dei comportamenti di verifica come controllare se respira ancora mentre dorme, oppure manifestarsi in una serie di timori – che cada dal fasciatoio, che affoghi durante il bagnetto o di schiacciarlo durante il sonno. Si tratta della cosiddetta “preoccupazione materna primaria”, una costellazione psichica formata da paure naturali e funzionali alla protezione del bambino, che fanno parte della rivoluzione psichica indotta dalla maternità.

Pensieri Ossessivi

 

Può capitare tuttavia che tali preoccupazioni si accentuino e diventino pervasive al punto da generare forte ansia nella madre che, per esempio, teme di avvicinarsi alle finestre aperte (“e se lo buttassi giù?”), alle scale (“ e se mi cadesse per sbaglio?”), agli oggetti appuntiti della cucina (“e se lo ferissi senza volerlo?”) o vive con angoscia il momento del bagnetto (“e se mi scivolasse e annegasse?”) per il timore di essere assalita da un impulso incontrollabile e di commettere gravi danni. Appartengono a queste apprensioni anche quelle di contaminazione (come esporre il neonato a germi o a virus che determinino una grave malattia, a sostanze chimiche o medicinali) e quelle legate a scelte che potrebbero avere esiti fatali (relative ai vaccini, agli alimenti, ai tipi di giocattoli).

È bene sottolineare che queste madri non desiderano fare del male al neonato, ma temono di perdere improvvisamente il controllo, di impazzire e di fare errori irreversibili. I sintomi descritti sono pensieri ossessivi che appartengono all’ombrello dei disturbi d’ansia e possono comparire anche in assenza di una patologia ossessiva o ansiosa pregressa.

Comportamenti Compulsivi

Per arginare la perdita di controllo interiore indotta dalle ossessioni, talvolta si attuano dei comportamenti compensatori o compulsioni tesi a controllare l’ambiente esterno o comunque a vanificare il pensiero intrusivo, per esempio evitando di avvicinarsi alle finestre o alle scale ed eliminando ogni oggetto potenzialmente dannoso (detersivi, coltelli, forchette, forbici). Le compulsioni possono esprimersi anche nella ricerca costante di rassicurazione sul fatto che il bambino stia bene, da parte dei familiari o attraverso ricerche online su forum e blog e, infine, nel pensare e ripensare fino a ruminare intorno alla sequenza delle proprie interazioni con il neonato. Comportamenti compulsivi consistono anche nel continuo controllo del neonato mentre dorme (vedere se respira ancora o se le coperte gli coprono il viso) e nel lavaggio continuo degli oggetti con cui entra in contatto (ciucci, biberon, giocattoli, vestitini, lenzuola, superfici su cui gioca o viene cambiato).

Molto spesso queste donne evitano anche di rimanere da sole con il neonato o delegano completamente al partner o ai famigliari il suo accudimento penalizzando il legame di attaccamento.
In altri casi le ossessioni possono esacerbare in depressioni reattive al sovraccarico emotivo

Quando è importante rivolgersi a uno specialista

Le mamme che si accorgono di nutrire una forte ansia e sofferenza per queste idee fisse e ricorrenti, benché razionalmente le vivano come assurde e fuori dalla loro intenzionalità, e temano di perdere il controllo e di compiere atti impulsivi dovrebbero rivolgersi a uno specialista. Il disturbo ossessivo compulsivo post partum non trattato può infatti avere implicazioni negative sullo sviluppo del legame di attaccamento, sullo sviluppo infantile e sul funzionamento di coppia e genitoriale.

Disturbo ossessivo compulsivo postpartum - Erica Melandri psicologa e psicoterapeuta Roma

Preoccupazione materna primaria

Nel periodo intorno alla nascita di un bambino è molto comune che le madri sviluppino dei pensieri sulle proprie capacità di accudimento e sulla salute, prima del nascituro e poi del neonato. Tali preoccupazioni possono attivare dei comportamenti di verifica come controllare se respira ancora mentre dorme, oppure manifestarsi in una serie di timori – che cada dal fasciatoio, che affoghi durante il bagnetto o di schiacciarlo durante il sonno. Si tratta della cosiddetta “preoccupazione materna primaria”, una costellazione psichica formata da paure naturali e funzionali alla protezione del bambino, che fanno parte della rivoluzione psichica indotta dalla maternità.

Pensieri Ossessivi

 

Può capitare tuttavia che tali preoccupazioni si accentuino e diventino pervasive al punto da generare forte ansia nella madre che, per esempio, teme di avvicinarsi alle finestre aperte (“e se lo buttassi giù?”), alle scale (“ e se mi cadesse per sbaglio?”), agli oggetti appuntiti della cucina (“e se lo ferissi senza volerlo?”) o vive con angoscia il momento del bagnetto (“e se mi scivolasse e annegasse?”) per il timore di essere assalita da un impulso incontrollabile e di commettere gravi danni. Appartengono a queste apprensioni anche quelle di contaminazione (come esporre il neonato a germi o a virus che determinino una grave malattia, a sostanze chimiche o medicinali) e quelle legate a scelte che potrebbero avere esiti fatali (relative ai vaccini, agli alimenti, ai tipi di giocattoli).

È bene sottolineare che queste madri non desiderano fare del male al neonato, ma temono di perdere improvvisamente il controllo, di impazzire e di fare errori irreversibili. I sintomi descritti sono pensieri ossessivi che appartengono all’ombrello dei disturbi d’ansia e possono comparire anche in assenza di una patologia ossessiva o ansiosa pregressa.

Comportamenti Compulsivi

Per arginare la perdita di controllo interiore indotta dalle ossessioni, talvolta si attuano dei comportamenti compensatori o compulsioni tesi a controllare l’ambiente esterno o comunque a vanificare il pensiero intrusivo, per esempio evitando di avvicinarsi alle finestre o alle scale ed eliminando ogni oggetto potenzialmente dannoso (detersivi, coltelli, forchette, forbici). Le compulsioni possono esprimersi anche nella ricerca costante di rassicurazione sul fatto che il bambino stia bene, da parte dei familiari o attraverso ricerche online su forum e blog e, infine, nel pensare e ripensare fino a ruminare intorno alla sequenza delle proprie interazioni con il neonato. Comportamenti compulsivi consistono anche nel continuo controllo del neonato mentre dorme (vedere se respira ancora o se le coperte gli coprono il viso) e nel lavaggio continuo degli oggetti con cui entra in contatto (ciucci, biberon, giocattoli, vestitini, lenzuola, superfici su cui gioca o viene cambiato).

Molto spesso queste donne evitano anche di rimanere da sole con il neonato o delegano completamente al partner o ai famigliari il suo accudimento penalizzando il legame di attaccamento.
In altri casi le ossessioni possono esacerbare in depressioni reattive al sovraccarico emotivo

Quando è importante rivolgersi a uno specialista

Le mamme che si accorgono di nutrire una forte ansia e sofferenza per queste idee fisse e ricorrenti, benché razionalmente le vivano come assurde e fuori dalla loro intenzionalità, e temano di perdere il controllo e di compiere atti impulsivi dovrebbero rivolgersi a uno specialista. Il disturbo ossessivo compulsivo post partum non trattato può infatti avere implicazioni negative sullo sviluppo del legame di attaccamento, sullo sviluppo infantile e sul funzionamento di coppia e genitoriale.

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